Per essere maggiormente seguiti e più divertenti si usava a volte un tono satirico in grado di far ridere i presenti, di colpirli e sorprenderli.
Seguiti con entusiasmo e passione dai presenti, i poeti davano vita a vere e proprie gare tra di loro, chiamate “tenzoni”, utilizzando la stessa metrica dei grandi poeti classici, cioè l’ottava rima in versi endecasillabi.
Un valore aggiunto fu dato dall’obbligo di ripresa; in pratica due poeti seguivano lo stesso tema e si rispondevano a vicenda con l’obbligo di concatenare il primo verso all’ultimo del poeta precedente.
La sfida poetica era ancor più divertente e pungente quando i due poeti rimeggiavano “a contrasto”, ossia rappresentando figure contrapposte come suocera-nuora, pastore-maestro, prete-contadino ecc. .